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INLAND EMPIRE |
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Di seguito ad un fulminante antefatto, scopriamo una maestrina francese a Bucarest. Dopo aver raggiunto il fidanzato in un grandissimo casolare isolato, i due, trascorreranno la notte più lunga della loro vita... Debuttanti, i due registi, ardenti del fuoco sacro, sicuro appassionati di cinema "fantastico" e "di genere", coadiuvati da uno staff tecnico di assoluto rispetto, danno alla luce un piccolo capolavoro di suspance e tensione che sarà in grado di incatenare chiunque, ad occhi spalancati e nervi ipertesi, per l'intero svolgimento. La ricetta è semplice, ma grazie a una coppia di attori convincenti (lei è una tipa assai caruccia e credibile che non diventa mai Wonder Woman; lui, un tipico rappresentante debole del sesso forte) ben diretti, una location formidabile, ma soprattutto solleticando l'immaginazione dello spettatore non mostrando fino all'ultimo l'identità degli assalitori. Il non mostrare, dicevo, provoca terrori atavici, i rumori anche banalmente spiegabili sono percepiti come terrorizzanti, il buio è ancora una volta il più grande contenitore di paure che si possa immaginare. Inoltre, la situazione (per chi scrive) più terrorizzante in assoluto, ovvero l'effrazione notturna in casa tua da parte di presenze sconosciute (l'intrusione violenta nella tua cuccia domestica, la violazione del tuo spazio, del luogo per antonomasia in cui ti senti al sicuro), è inscenata in modo assolutamente credibile nonché verosimile. Senza cedimenti, senza allentare la presa per tutti i 70 minuti di durata complessiva, il fiato resta sospeso e un brivido corre, inaspettato, lungo le nostre schiene, ancora pochi istanti prima dei titoli di coda. Cosa chiedere di più da un film di genere, oggi? Notevolissimo, in ultima analisi, l'uso sapiente della camera a mano e il funzionale dosaggio degli effetti sonori, decisamente hanekiano. Consigliatissimo. [FB] |
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[ILS] di D. MOREAU, con O. BONAMY E X. PALUD, HORROR, FrANCIA, 2006, 78', 1.85:1, VOTO: 8 |