F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
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TONYA
SULLA MIA PELLE
EVA
BALLATA DI BUSTER SCRUGGS
DOG MAN
HOLD THE DARK
22 LUGLIO
ORE 18.17 ATTACCO AL TRENO
BEIRUT
IL PRIGIONIERO COREANO
TERMINAL
L'ANGELO
OPERATION FINALE
PRIVATE LIFE
SECONDA VOLTA DI ANDERS
T R A I L E R
"il ritorno di Jennifer Kent del 'Babadook' in un film che ne conferma il talento"
Tenuta praticamente in schiavitù con il marito, una giovane madre assaporerà il gusto per la vendetta... Secondo film della australiana Jennifer Kent, "The Nightingale", rivelatasi con BABADOOK dimostra una maturità cinematografica ormai acquisita. Il film, un potente affresco sulla cattiveria dell'uomo nella fattispecie nell'ultima grande colonizzazione tenutasi nel Continente Australe, dopo una sorta di introduzione che fornisce allo spettatore i presupposti dai quali si svilupperà la storia, si può ricondurre ad un road movie avventuroso con chiari intenti da "revenge". Vengono in mente LE TRE SEPOLTURE di Lee Jones ma anche GLI SPIETATI di Eastwood, che a mio parere fanno qui da riferimento alla regista e sceneggiatrice parimenti quanto lo erano Friedkin e De Palma nel lavoro di esordio. Abbiamo una donna-bambina che già con un passato che ha voluto già infierire su di lei, la traghetta in un presente ancor più allucinante: [EVIDENZIA LO SPOILER] le ammmazzano l'infante, poco più che neonato, davanti agli occhi mentre viene violentata più volte dai suoi aguzzini, e dopo che le hanno pure trucidato il marito. Si tratta di una sequenza ripresa con un realismo impressionante, e che lascia lo spettatore ammutolito. Di qui, la vendetta: tanto impulsiva quanto disperata. Alla Kent sta a cuore mostrare la vigliaccheria con la quale gli inglesi hanno fatto strage dei nativi che lì erano sempre stati i padroni, ed eleverà la figura deputata a fare da guida "dietro compenso" a co-protagonista della vicenda. La "vendetta" procererà chiaramente non per binari classici ma che deraglierà in più di un'occasione, trovando una chiusa a mio avviso perfetta. Curiosa la scelta del formato "kubrickiano" in 1.35:1 che però non penalizza la ripresa di scenari selvaggi di una natura che pare congelata in una sorta di letargo, che finirà solo in un'alba rossa, infuocata. Aisling Franciosi, madre dolore, bravissima. [FB]
[ID] DI J. KENT, con A. FRANCIOSI, S. CLAFLIN, B. GANAMBARR, DRAM/AVV/THRIL, USA, 2018, 135', 1.35:1