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Legato ad un super criminale da un segreto che ne riguarda le origini, un ex agente di polizia regola i conti con la malavita mettendo in castigo i cattivi. Un inaspettato ritorno di fiamma e due forzieri contenenti il tesoro degli Argonauti lo metteranno nella posizione di dover fare in qualche modo i conti con il passato. Regolato a sua volta (ingiustamente) dalla critica e punito dal pubblico umpa-lumpa delle multisale, "Spirit" di Frank Miller ritrova linfa vitale attraverso l'home theater, rivelandosi per chi scrive una mezza sorpresa. Bene o male questo film riassume tutti i pregi e difetti del suo padre putativo che dopo le supervisioni dell'ottimo "Sin City" e del quasi pessimo "300", si siede ora direttamente in camera di regia rivelandosi più che discreto regista. Padre putativo, ma sarebbe più corretto dire padre adottivo datosi che l'opera del fumettaro è un rimaneggiamento aggiornato di vecchie strip di metà secolo. I barocchismi sfiorano il kitsch ma non vi scorgiamo fascismi latenti o peggio ideologie elette a dogmi, anzi il notoriamente destroide autore allestisce addirittura una mascherata nazista per rendere ancora più grottesco il villain della storia: un Samuel Lee Jackson ormai abbonato ai ruoli di antagonista fin da "Unbreakable" e "Jackie Brown", i cui siparietti -scorrendo sul filo del demenziale- risultano funzionali all'atmosfera ultra-camp della messinscena che prevede poi una sfilata di figone da urlo (Eva Mendez, Scarlett Johansson, Paz Vega: la triade principale) con nulla più della funzione-tappezzeria teorizzata dal buffone alla guida di un paese allo sbando. Taglio e ritmo rimandano all'antesignano "Dick Tracy" ma l'aspetto figurativo è erede di SKY CAPTAIN Attendersi profondità sarebbe troppo, perciò non resta che abbandonarsi felicemente alla lanterna magica e ai suoi quadretti in movimento. La contaminazione tra cinema e fumetto è virulenta e non contempla antidoto. [FB]
[ID] di M. MILLER, CON G. MACHT, S. L. JACKSON E S. JOHANSSON, AZIONE, USA, 2008, 100', 2.35:1, VOTO: 7