F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
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KILL LIST
LIVIDE
THE INNKEEPERS
THE WOMAN
RED STATE
LA VERITà NASCOSTA
MILLENIUM
WAKE WOOD
WRECKED
IL MISTERO DI ROOKFORD
THE MOTH DIARIES
TWIXT
111111
NON AVERE PAURA DEL BUIO
THE HUMAN CENTIPEDE 2
T R A I L E R
"Ketchum è uno di quelli che le cantano chiare"
La vita solo apparentemente normale di una famigliola tipo americana è sconvolta da un evento unico e folle nella sua eccezionalità: il capofamiglia durante la caccia avvista nel bosco una donna selvatica. Anziché denunciare l'accaduto, predispone la cattura dopo aver opportunamente liberato la rimessa della fattoria... "The Woman" di Lucky McKee ripresenta la "donna lupo" (Pollyanna McIntosh) sopravvissuta (in tutti i sensi) al mediocre OFFSPRING e offre il pretesto all'anticonformista e politicamente scorrettissimo Jack Ketchum per inanellare in sceneggiatura tutto ciò che nel piccolo del proprio antiamericanismo si potrebbe pensare di una nazione nata dal sangue e perpetrata facendo terra bruciata attorno a sé di oppositori e presunte minacce a suon di robuste iniezioni di democrazia. Se come premesso la serenità della famiglia è solo apparente, riesce facile il parallelo col popolo costantemente soggiogato facendo uso della paura: la famiglia è già schiava prima che lo sia la donna imprigionata. Cosa sta altrimenti dietro all'intento del capofamiglia-capobranco di schiavizzare la preda e di "civilizzarla" brandendo una pistola? In tutto questo la madrepatria (una sottomessa Angela Bettis, il cui unico sussulto sarà sedato con la violenza) che non conosce i bisogni primari dei suoi figli (l'adolescente è incinta e nessuno pare accorgersene in famiglia, a parte chi ne è estranea: l'insegnante e l'indigena). Insomma: Ketchum è uno di quelli che le cantano chiare. Quanto alla messinscena: già il primo contatto fisico con "La Donna" fa capire che non si scherzerà, tanto che gli ultimi 10 minuti lasceranno anche l'horrorofilo più tenace letteralmente a bocca aperta. Sociologicamente, meglio "antropologicamente", più affine a DEADGIRL che non al capolavoro di Pascal Laugier dello stesso anno. Feroce e anche troppo esplicito. E dopo i credits Mckee chiude la (nerissima) fiaba ribadendo il concetto. [FB]
[ID] di L. MCKEE, con P. MCINTOSH, S. BRIDGES, A. BETTIS, L. A. CARTER, HORROR, USA, 2011, 103', 1.85:1