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"film iberico che rinverdisce i fasti dei noir di Fernando Di Leo"

 

 

Quando deve ancora scontare pochi mesi ed è in libertà condizionata, un ex sgherro di un boss per il quale lavorava con gli altri due suoi fratelli, che chiamano "Toro", è costretto a tornare in azione per fedeltà al fratello rimasto in vita, in debito con l'ex "capo" che lo accusa di avergli sottratto dei soldi e gli ha sequestrato la figlioletta. Sbaraglia temporaneamente i cattivi, e fugge in Costa con gli ostaggi liberati... Solido noir dalle venatura drammatiche, questo "Toro" che giunge dalla caliente e assolata Spagna. Vi troviamo facce note: dal protagonista di Luis Tosar  BEDTIME  ad uno di quelli (Mario Casas, il protagonista) che si agitavano tra le  LAS BRUJAS DE ZUGARRAMURDI  Grandi scene d'azione, a dimostrazione che gli eberici ci sanno fare, tutte comunque debitrici dei nostri Di Leo, Lenzi e compagnia bella.  Si veda a dimostrazione di ciò il lunghissimo inseguimento sulle spiagge (a Kike Maillo, il regista, quell'imbelle di Luc Besson je fa na pippa). In più si aggiunge qui un'umanità (il tenero rapporto tra la fidanzata insegnante e il protagonsita) che al francese manca sempre e non si respira quella fastidiosa sensazione di "scimmiottamento" de li ammerecani. José Sacristàn: perfetto nel ruolo del vecchio e sanguinario boss. Ottima la fotografia dai colori pastello molto vivi, a premiare certe architetture moderniste (che Maillo riprende molto bene) e gli scorci della Costa del Sol in quello che si configura come un road-survivor-movie. Certo qui si parla di redenzione, e come nel capolavoro di De Palma  CARLITO'S WAY  [EVIDENZIA LO SPOILER] non ci sarà uguale catarsi. Quando vuole, questo film colpisce duro, senza risparmiarsi, e alcune lentezze (il cedimento già in coda) si fanno perdonare. Forse il titolo è un omaggio all'amico Guillermo, produttore che ha regalato al regista il suo esordio nel 2011 dietro la mdp? [FB]

 

[ID] di K. MAILLO, CON M. CASAS, L. TOSAR, J. SACRISTAN, NOIR/DRAM, SPAGNA, 2016, 105', 2.35:1