F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

●● ½

C'ERAVAMO TANTO AMATI
FRANKENSTEIN JR
PROFUMO DI DONNA
FANTASMA DEL PALCOSCENICO
SUGARLAND EXPRESS
IL PROFUMO DELLA SIGNORA...
NON APRITE QUELLA PORTA
L'ANTICRISTO
SPASMO
NON SI DEVE PROFANARE...
IL PADRINO PARTE II
CANI ARRABBIATI
DOSSIER ODESSA
CHINATOWN
L'ENIGMA DI KASPAR HAUSER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"la parte finale salva la baracca"

Durante una notte di tregenda, un camionista presta aiuto ad una ragazza mal ridotta e in forte stato di shock. I ricordi della poveretta vanno alla festa dove aveva conosciuto un bel tenebroso (si fa per dire) che pochi giorni dopo l'avrebbe già condotta fuori Londra a farla conoscere ai genitori. Non l'avesse mai fatto..! Primo tra i film dell'inglese di Pete Walker a godere di una certa fama tra gli aficionado del genere [EVIDENZIA LO SPOILER] vede l'istituzione di un tribunale speciale e segreto in quella che già in passato era stata una prigione, adibito a "casa di correzione" per "supplire" leggi troppo permissive riguardanti giovani ragazze. Se il "reato" del quale è accusata la poveretta è addirittura risibile, e per quanto "oca" la Makham -almeno all'inizio della storia- non è molto credibile, è la stessa idea alla base di tutto ad essere un po' farlocca: come potrebbe un'organizzazione clandestina in attività da anni (!) essere gestita da persone completamente fuori di testa? "Sono tutti matti!" si dirà infatti. E le ragazze scomparse? Possibile che nessuno le abbia mai cercate, come invece si farà per l'ultima? L'inizio era promettente, peccato che si sia presto finiti dalle parti dello scellerato filone noto con l'acronimo di "WIP" (solo Pascal Laugier, 34 anni dopo, saprà muoversi nel campo minato senza danni, trascendendo il genere di partenza in qualcosa di decisamente diverso). Il momento che chiude il flashback che vorrebbe essere beffardo imbarca acqua da tutte le parti, ma la parte conclusiva, felicemente (questa volta) sopra le righe,  salva la baracca rivelando oltre alla solita "cattiveria" di fondo cara al regista anche un finale a suo modo catartico e -in tutti i sensi- liveratorio. Immancabile la già torva Keith: di qui in avanti presenza fissa dei lavori più "off" di Pete Walker. Quanto al titolo italiano si prega altresì di stendere un pietoso velo. [FB]

[HOUSE OF WIPCORD] DI P. WALKER, CON B. MARKHAM, P. BARR, S. KEITH, HORROR, UK, 1974, 98', 1.85:1