F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●●●

V PER VENDETTA
KING KONG
BATMAN BEGINS
SIN CITY
LA MARCIA DEI PINGUINI
MALEDIZIONE DEL CONIGLIO
LA SPOSA CADAVERE
LA VENDETTA DEI SITH
DOMINO
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
I FRATELLI GRIMM...
BROKEN FLOWERS
I FANTASTICI QUATTRO
THANK YOU FOR SMOKING

MADAGASCAR

COMIC THRILLER DRAMA TV

PAG 2

   
 

"Marco Bellochio sforna un gran bel film: 150 minuti che volano"

 

 

Rifugiatosi in Brasile, un affiliato a Cosa Nostra finirà col diventare il primo pentito di mafia, in realtà per nulla pentito, giustificando il tradimento in virtù del mutamento dell'associazione sotto il clan corleonese... "Il Traditore" è un gran bel film. La riprova la si ha al termine dei titoli di coda, quando realizzi di essere stato inchiodato alla poltrona per tutti i 150 minuti. Due ore e mezza, tra strettissimi dialetti siculi, aule di tribunali che paiono delle arene di wrestling con picciotti e padrini bercianti dietro le sbarre come cani rabbiosi (o tifosi yankee dell'assurdo spettacolo di muscoli). Favino, pur essendo lodato ovunque, non mi aveva mai convinto come in questo film: merito di Marco Bellocchio che imprime un ritmo fluidissimo tanto che il concetto di "tempo" perde consistenza. Al di la della scena topica che è in tutta evidenza rappresentata dal drammatico confronto tra Buscetta e Pippo Calò (che il primo scoprirà essere stato l'assassino materiale di uno dei figli) un pezzo di cinema che andrebbe consegnato davvero agli annali, un po' tutto funziona e convince, secondo la lezione del Cinema Alto. Ripercorrendo l'ultima fase della vita di Tommaso Buscetta: primo pentito di mafia, l'uomo che per primo svelò l'organigramma di Cosa Nostra e inguaiò una cinquantina di persone, tra capi di cosche, capi della Cupola, e semplici picciotti (tagliagole assassini) e che fu alla base del "Maxi Processo" dei quali conservo ancora ricordi indelebili, osservato da bambino nei telegiornali. Buscetta non era al tempo uno che si faceva fregare (era uno tosto: vedasi la resistenza alla tortura in Sud America) e purtroppo non lo è stato in tempi più recenti, quando l'attenzione dei magistrati aveva volto lo sguardo sul livello più alto (Andreotti, che nel film non è ridotto a macchietta come al solito, ma viene "mascherato" diversamente rendendo la sua figura ancor più sfuggente). Nel cast figura anche Lo Cascio. Da vedere. [FB]

 

DI M. BELLOCCHIO, CON. P. F. FAVINO, S. LO CASCIO, BIO, ITALIA, 2019, 153', 1.85:1