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La figlia anoressica di una sensitiva vede i genitori decapitati dopo che in una seduta spiritica una vittima chiede vendetta. Mentre la stampa ribattezza il maniaco "il cacciatore di teste", un giovane di una emittente televisiva che -combinazione- ha già incontrato la ragazza, indaga, e uno psichiatra con il collare ortopedico la obbliga a ricordare ciò che ha rimosso quella notte. Di combinazione in combinazione arriverà la soluzione. Dario Argento, dopo l'esperimento di DUE OCCHI DIABOLICI vuole continuare "a fa' l'americano" e girando una seduta più spiritosa che spiritica, passa la palla alla figlia Asia, che da par suo vomita a ripetizione forse per la patata che tiene in bocca anche quando parla. Quello che non funziona in "Trauma" è l'intreccio che proprio non si regge in piedi, finendo con l'essere una sorta di variazione (ma sarà più una parodia) di PROFONDO ROSSO complici dialoghi mal scritti ("non sai che casino ho combinato in cucina, ho fatto del pollo arrosto e delle patatine fritte, ora mi sento piena", biascica Asia) scemenze dialogiche di alta levatura ("molte anoressiche si suicidano, attaccate ad una madre instabile, sognano il padre che si china su di loro per baciarle!") e scivolate nel ridicolo involontario (l'infermiera che scappa alla prima auto che le si avvicina a casa, il protagonista preso a pugni da un farmacista solo perché ha falsificato una ricetta, il detective violento con la testimone ancora sotto-shock). Oltre ad essere noiosetto, persino la rivelazione -ingegnosa sulla carta- risulta inaccettabile. Da culto trash Asia sorpresa mentre libera le zinne da un corpetto stringente, simpatica l'infermiera decollata che ancora parla (unica trovata degna di nota assieme alla "nursery di Nicholas" per un film dal regista decisamente intimidito). Fuori luogo Pino Donaggio che cita Prokofiev (mentre Darione cita Hitchcock) nelle parentesi che vedono il moccioso quattr'occhi ficcanasare attorno alla casa dei misteri. [FB]
di D. ARGENTO, CON A. ARGENTO, K. RYDELL, P. LAURIE, THRILLER, ITALIA/USA, 1993, 104', 2.35:1, VOTO: 5