F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
T E M P O L I B E
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PRISONERS
STOKER
LE STREGHE SON TORNATE
OLTRE IL GUADO
ALL CHEERLEADERS DIE
THE GREEN INFERNO
L'EVOCAZIONE
SINISTER
THE SACRAMENT
THE CALL
LA MADRE
LA NOTTE DEL GIUDIZIO
IN TRANCE
THE CANYONS
TULPA
T R A I L E R
"errata corridge: un regista... piccolo..."
"Tulpa" è il nome di un club di incontri occasionali frequentato da una manager, bisessuale, "soprattutto lesbica". Intanto, qualcuno sta facendo fuori quelli che lei ha lì incrociato, anzi con i quali lei si è incrociata... Davvero non ci si crede che oggigiorno qualcuno possa girare un film così male. Federico Zampaglione mi è sempre stato tremendamente sulle scatole come musicista: tipico esempio di mediocrità posta sotto i riflettori non si sa bene per quali meriti, forse grazie ad amici "giornalari" (sempre i soliti) e speakers radiofonici ignorantoni e prezzolati. Capiamoci: in "Tulpa" si fa sesso con gli slip indosso e al più si intravede qualche natica dietro un vetro smerigliato; si astengano quindi coloro che vanno in cerca di trippa per gatti. Le luci rosse per Zampagliò equivalgono a mascherini da mettere davanti all'obbiettivo della mdp, la sequenza della lesbicata nel Buddha Bar per scambisti è tediosa oltre l'umana resistenza, e fa ridere: sì, basta concentrarsi sulle espressioni della gente lì "impegnata". E menomale che il "lui-chi-è" del triangolo afferma con entusiasmo: "è stato speciale!!!". Il secondo omicidio strappa la risata (la giostra, con l'occhio di gomma che rimbalza) e i dialoghi sono pazzeschi ("devi denunciare il fatto alla polizia!" "non posso! lo scandalo mi travolgerà!", "andiamo a riposare, domani vedremo cosa fare", "ho scoperto che quella troia frequenta un posto molto sospetto!") pessima la Gerini (che però mastica le lingue) e così la solitamente brava Cescon, con una suspense assente, una trama inesistente, fastidiose citazioni argentiane (look dell'assassino, la donna cotta viva) il succo di more a sostituire il sangue, e quel poco di buono rubato dal tedesco TEARS OF KALI Dopo il depistaggio di SHADOW Artiglione rivela chi c'è dietro la maschera (o il mascherone rituale) parafrasando quel "Califfo" che regalò al giovine un buon pezzo per vederselo massacrare: "un regista... piccolo...". [FB]
Di F. ZAMPAGLIONE, con C. GERINI, M. CESCON, F. VINCENTI, M. PLACIDO, THRILLER, ITA, 2013, 85', 2.35:1