F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●● ½          CULT

INCONTRI RAVVICINATI...
GUERRE STELLARI
I NUOVI MOSTRI
ALLEGRO NON TROPPO
IO E ANNIE
SUSPIRIA
SETTE NOTE IN NERO

SHOCK
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
BORGHESE PICCOLO PICCOLO
ERASERHEAD
UNA GIORNATA PARTICOLARE
FUGA DI MEZZANOTTE
NEW YORK NEW YORK

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Weir ci riprova a creare inquietudine e suspense ma non centra più quella magica sospensione"

 

 

Inquietanti rimbrotti a ciel sereno preludono a una violenta grandinata seguita da pioggia scrosciante su tutta l'Australia, e nel mese estivo in cui non piove mai. Un avvocato incaricato a difendere cinque aborigeni accusati di aver causato la morte di un connazionale è tormentato da inquietanti sogni premonitori. L'autopsia rivela acqua nei polmoni non sufficiente comunque a causarne la morte, ma la difesa si rivela difficile visto che gli accusati si chiudono in un mutismo impenetrabile che pare nascondere un segreto... Dopo  PICNIC AD HANGING ROCK  Peter Weir ci riprova a creare quel misto di inquietudine e suspense per l'ignoto con "L'Ultima Onda": sorta di versione in controtendenza al contemporaneo "Incontri Ravvicinati" spielberghiano. Anche questa volta lo scenario è rappresentato dall'assolato deserto australiano foriero di segnali e presagi. Al centro della storia questi aborigeni, eredi di una popolazione lì stanziata da ben 50000 anni e secondo molti custodi di ancestrali eredità (forse addirittura aliene?!). Protagonista un Richard Chamberlain pre-"Uccelli di Rovo" (il tele-romanzone che ha fatto palpitare i cuori delle casalinghe disperate di mezzo globo) legnoso quanto basta per tratteggiare un personaggio manipolato al pari di un Donnie Darko da disegni pensati da entità molto più evolute. Peccato ci sia sì la lentezza elegiaca dell'opera precedente ma manchi quella magica sospensione che la rendeva straordinariamente ipnotica. Non basteranno sibilline frasi ("quando mi addormento vengono delle persone a rubarmi il corpo", "il tempo dei sogni" che secondo gli aborigeni precede il tempo a cui siamo abituati, i soggetti "predisposti" a recepire i segni di un'imminente apocalisse "quando la natura si rinnova" e una razza antica che proveniva dove sorge il sole) ad attivare la necessaria partecipazione dello spettatore, confuso e spesso a rischio abbiocco. Provaci ancora, Weir. [FB]

 

[THE LAST WAVE] di P. WEIR, CON R. CHAMBERLAIN E O. HAMNET, FANTASY, AUSTRALIA, 1977, 100', 1.85:1