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T R A I L E R

   
     

 

Il colonnello von Stauffenberg arriva vicinissimo a mettere fine alla vita 9 mesi prima del suo suicidio nel bunker di Berlino, alla testa di un complotto che -attraverso un attentato e un colpo di stato- avrebbe potuto sovvertire lo stato delle cose con ampio anticipo sull'esito del fronte europeo del secondo conflitto mondiale. Fallimento è una parola che segna il tragico esito dell'Operazione Valchiria storica, un destino che avrebbe potuto toccare anche alla sua riduzione filmica, pensando alle vicissitudini e interruzioni sopportate dal bravo Bryan Singer e dalla sua troupe e che invece, sorprendentemente, è stato scongiurato nella realtà dei fatti. Lo dimostra un'opera molto compatta, essenziale, dal ritmo serrato, da seguire in apnea, come ci si poteva attendere dal regista de "I Soliti Sospetti", scelto con ogni evidenza dal produttore e attore Cruise (qui molto misurato) più per questo background che non per quello inerente agli "eroi in calzamaglia". In realtà, von Stauffenberg è stato nei fatti una sorta di (anti)eroe della Germania del Terzo Reich, che pur entrando nell'organizzazione di Alti Ufficiali dissidenti già costituita e attiva da tempo (quello in oggetto fu solo l'ultimo di ben quindici attentati falliti con obiettivo il villain d'eccezione) gli si può ricamare attorno -e a pieno titolo- un'aura di eroe del bene contrapposto alle forze del male. Una fascinazione che investe anche il suo "look" evidenziato dalla benda nera che gli cinge l'occhio e la mano monca perduti in guerra. Si potrebbe eccepire di come possa essere stato scelto nonostante le menomazioni (in virtù di una missione che non ammetteva errori) ma potremo accettare che abbiano prevalso il carisma, il coraggio la fiera avversione ad una guerra priva di significato. Grande cast per un film il cui principale merito sta nell'aver saputo instillare nello spettatore l'illusione che un finale risaputo potesse in qualche modo venire smentito dalla fiction. [FB]

 

[ID] di B. SINGER, CON T. CRUISE, T. WILKINSON E K. BRANAGH, SPIONAG, USA, 2008, 120', 1.85:1, VOTO: 8