F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
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TONYA
SULLA MIA PELLE
EVA
BALLATA DI BUSTER SCRUGGS
DOG MAN
HOLD THE DARK
22 LUGLIO
ORE 18.17 ATTACCO AL TRENO
BEIRUT
IL PRIGIONIERO COREANO
TERMINAL
L'ANGELO
OPERATION FINALE
PRIVATE LIFE
SECONDA VOLTA DI ANDERS
T R A I L E R
"film profondo, molto particolare e decisamente riuscito"
Stufo dell'uggiosa Parigi e della mancanza dei "colori", Vincent van Gogh si posta ad Arles, sud della Francia, dove trova gli scenari e la natura che tradurrà nelle sue tele. L'enorme notorietà gli giungerà però postuma... Film profondo, molto particolare e decisamente riuscito, "Van Gogh Sulla Soglia dell Eternita" rapprenta forse meglio di altri film analoghi cosa può passare nella mente di un genio. Quando poi il cosiddetto "genio" sconfini con la pazzia, allora chi meglio si può scegliere per rappresentare il celeberrimo pittore se non Willem Dafoe? La pellicola di Julian Schnabel mantiene un registro onirico cercando di rendere un'idea di cosa possa essere fruttato nella testa del pittore di origini fiamminghe. Si parte dalla sua presenza ad Arles. in Francia del Sud, dove c'era una sorta di grogiuolo artistico che comprendeva tra l'altro Gaughen, che qui trova le sembianze di Oscar Isaac: una figura che non sapevo tanto esiziale per l'artista protagonista della vicenda, che ebbe anche un ruolo nella famigerata escissione dell'orecchio e che fu una sorta di sprone e figura parterna, mancante nella sua vita (seppur citato come "pastore" che avrebbe poi tramandato al figlio i rudimenti della religione e del buon cristiano) neppur supplita dal fratello, già impegnato con la sua di famiglia. Poi, quando meno te l'aspetti ti salta fuori la moglie di Polanski, la Seigner, seppur in un ruolo marginale, idem dicasi quando ti trovi in ultima analisi di fronte ad un Mads Mikkelsen (bravissimo in un ruolo-lampo). Mirabile come viene mostrata la consapevolezza del genio ("forse Dio mi ha messo all'opera troppo presto, e il pubblico che mi apprezzerà deve ancora nascere"). Si scava nell'animo dell'artista, le sue amarezze e consapevolezze, tralasciando eventuali morbose estrosità, andando invece al succo della questione senza troppo indulgere sui fagili cliché della lunga frequentazione di case di cura e manicomi. [FB]
[?] DI J. SCHNABEL, con W. DAFOE, O. ISAAC, M. MIKKELSEN, BIO/DRAM, USA/UK, 2018, 110', 1.85:1