|
|
●
THRILLER |
|||||||
"scult da canzonare in compagnia" |
|
||||||||
Renato Cestié, ormai cresciuto dopo aver vinto il campionato della sfiga incontrando venditori di palloncini nelle ultime nevi di primavera, è ora cieco (toh) e preda di inquietanti visioni. Al cimitero, davanti alla cripta di famiglia, "vede" un uomo in frak con un bastone acuminato e una dama in nero con un enorme levriero. La sorella, rimasta orfana con lui, lo sbeffeggia, inoltre è frigida e forse lesbica ma fa comunque la smorfiosa con una guida turistica. Quando l'arcigna nonna prende fuoco, la tutela dei due passa agli zii... Film "di funerali" (quattro nella prima mezz'ora) questo "Nero Veneziano" di Ugo Liberatore. Una routine che si denota anche dalla nonchalance con la quale il prete, dinanzi alla vecchia che brucia viva (senza che nessuno la soccorra) consola i due orfanelli: "come incenerita da una folgore celeste"! Basta questo per sentire già puzza di trash. Quando poi compare Olga Karlatos con lo scialle (la zia) presentata come vecchia ma dal volto di trentacinquenne solcato da un po' di matita nera: il timore si fa certezza. In una casa dove le porte che si aprono fanno "going!", i lampadari capitolano, i rubinetti vomitano vermi e putridume, i pozzi topi e serpenti, e s'odono voci di fantasmi, la sorellina si fa trastullare dal misterioso affittuario baffuto (lo stesso delle visioni) e resta incinta (!) mentre la sfiga continua perseguitare Renato Cestié che sbatte zuccate ovunque. Pino Donaggio (unico vanto della pellicola, con l'ambientazione veneziana e la fotografia) si rifà in qualche modo a Vivaldi ma ne esce un'anticipazione del Rondò Veneziano. Riepilogando: un ragazzino col caschetto biondo dotato di... shining... peccato che qui il soggetto sia totalmente inverosimile, i dialoghi risibili (il predicozzo del prete è da antologia) il montaggio maldestro. E l'addetto al sonoro? Emerito miserabile... L'unico modo di affrontare "Nero Veneziano" è riempirsi la casa di amici e canzonarlo in allegria. Scult! [FB] |
|||||||||
di U. LIBERATORE, CON R. CESTIé, R. NIEHAUS E Y. VOYAGIS, HORROR, ITA, 1977, 95', 1.85:1 |