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"all'inizio pensai ad un fake"

 

 

Un giornalista senza lavoro incappa in organismo simbionte alieno in cerca di un corpo. O è il contrario..? Quando mi giunse l'eco che Tom Hardy avrebbe dato il volto a "Eddie Brooke" nel film di "Venom" pensai ad un fake. Del personaggio, a metà strada da "Spawn" e l'arrampicamuri e che già si era visto al cinema nel terzo caotico (per divergenze produttive)  SPIDERMAN  di Raimi, non è che potevamo dire di non poterne farne a meno. Beh, a conti fatti questa pellicola non è poi così fetente come si lesse a suo tempo e come se n'è parlato per bocca di vari bloggers youtubici. Su questo versante si è visto molto ma molto di peggio. Chiaro che non vi è traccia di opera "autoriale" qui, ma piuttosto di una cazzatona utile a passare un centinaio di minuti con il cervello staccato. Se da un lato non possiamo che rimarcare il 'miscasting' che vuole nel ruolo del 'cattivo' il buonissimo Riz Ahmed apprezzato nella meravigliosa serie tv con Turturro del 2016 (anche qui con gli occhi da panda) e che immaginarlo "sperimentatore di innesti alini con cavie umane non consenzienti" equivale a vedere il sottoscritto davanti all'altare a dire la Messa (cit) e trovarci come fidanzata dell'eroe (sì, perché qui il 'Venom' è buono!) una spaesatissima Michelle Williams, ciò che viene trattato con superficialità è il 'mutamento di intenzioni' che coinvolgerebbe il "simbionte" alieno dopo alcuni giorni di "co-abitazione" con il personaggio di Hardy. Ci manca solo di sentire la frase: "il vostro buonismo mi ha cambiato!". Non che ci si attendesse le sottigliezze psicanalitiche di un Ang Lee ma il conflitto schizofrenico tra due personalità diverse racchiuse in un corpo solo poteva portare a spunti più interessanti. Detto questo: l'azione c'è (bello l'inseguimento con la moto) San Francisco pure, l'omaggio al BLOB e la citazione raimiana della limonata da paura con passaggio del "venom". [FB]

 

[ID] DI R. FLEISCHER, con T. HARY, , AZIONE, USA, 2018, 112', 2.40:1