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T R A I L E R

   
 

"conta più il valore storico di quello artistico"

 

 

Capitano di un reggimento napoleonico "stanco e disilluso" si perde e incontra una bellissima ragazza della quale subito si innamora. Inseguendola, scopre come questa non possa esistere essendo la moglie di un uomo anziano che vive in un castello sullo scogliera, morta come afferma che elle sia, ormai da vent'anni. Una vecchia che vive lì vicino conosce tutta la storia e consiglia inutilmente all'uomo di andarsene, per il suo bene. Scoprirà che è in atto una trama per ottenere vendetta. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi... Roger Corman confeziona con "La Vergine di Cera" uno dei suoi primi lavori, e in prima istanza: un goticone che sposa appieno la scuola di Mario Bava senza però sapere gestire la storia come il nostro avrebbe saputo fare. La mano non è ancora troppo sicura dei propri mezzi, lentezza la fa da padrone e poco contano i mascherini che colorano le scene di tinte irreali (una tecnica che Argento farà sua nella sua geniale svolta horror) e la costruzione di scenografie tetre e decadenti. Oltre all'icona vivente Boris Karloff che Corman "riscopre" e che utilizzerà ancora successivamente per altri suoi lavori, troviamo qui un giovanissimo Jack Nicholson, davvero agli esordi, nel ruolo del protagonista. Belle le location usate per gli esterni, con la spiaggia sulla scogliera dove la "vergine" fa la prima apparizione. La storia, si diceva, tende preso a girare a vuoto (il personaggio della fattucchiera è sottoutilizzato) e spesso si limiterà a mostrarci Nicholson che ruota maniglie, entra in stanze, scende scale. Insomma, a volte pare più di seguire un agente immobiliare impegnato a farci visitare un decadente maniero. Artigianale ma allo stesso tempo efficace, la sequenza che vede nel finale [EVIDENZIA LO SPOILER] la "vergine" sciogliersi tra le braccia del suo "salvatore". Concludendo, conta più il valore storico di quello artistico, in un film che comunque a visto muovere i primi passi un attore che in seguito avrebbe avuto un discreto avvenire. [FB]

 

[THE TERROR] DI R. CORMAN, CON J. NICHOLSON, B. KARLOFF, HORROR, USA, 1963, 85', 1.33:1