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T R A I L E R

   
 

"bellissimo gotico trasportato ai giorni nostri"

 

 

La prima notte nel castello adibito a museo ereditato dal marito, la compagna del discendente di un boia "giustiziere" che operava infilando adultere all'interno di un famigerato attrezzo di tortura è svegliata da urla femminili. Il macabro scafandro dorato ha una nuova ospite. Superato lo shock, si convince di aver sognato e fa così conoscenza del taciturno custode sfregiato, della governante... e naturalmente anche del boia! Sembra che Antonio Margheriti avesse tra i suoi estimatori nientemeno che Stanley Kubrick. Effettivamente, parlando de "La Vergine di Norimberga", primo (e suo migliore) gotico trasportato ai giorni nostri, colpiscono già una cura notevole per il dettaglio complice un'illuminazione perfetta, ed un taglio delle inquadrature molto curato unito ad intuizioni registiche che restano nella memoria (la fuga notturna nel parco). La macchina da presa è spesso ferma e sono gli attori ad andarci incontro. Si veda poi la sequenza dell'assedio che non potrà non ricordare quell'altro celeberrimo del "lupo cattivo" Nicholson. Stupenda, Rossana Podestà: raro esempio di bellezza magnetica ancora molto attuale e formalmente molto vicina al mio ideale, nel suo personaggio che assume credibilità in forza alla curiosità insita che le impedisce di restare ferma, girando piuttosto in lungo e in largo il tetro maniero, incurante del pericolo incombente (del resto, l'intero impianto della misteriosissima ed intrigante vicenda è sulle sue spalle). La sceneggiatura, che prevede l'ampiamente rodato bric-a-brac gotico con scalinate/passaggi segreti/teschi, regala sudori freddi nella sequenza che vede il "boia" far rinvenire la vittima solo per illustrarle l'uso di una gabbietta grande tanto da contenerne la sola testa, con all'interno un grosso ratto (!). Una scena d'una truculenza inusitata per l'epoca. Addirittura insostenibile il flashback virato opportunamente in b/n. Lussuosa passerella per Christopher Lee. [FB]

 

DI A. MARGHERITI, CON r. PODESTà, C. LEE, G. RIVIèRE E C. DOLEN, HORROR, ITA, 1963, 80', 1.85:1