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I SOLITI IGNOTI
FORTUNELLA
UNA STREGA IN PARADISO
DRACULA IL VAMPIRO
L'ESPERIMENTO DEL DOTTOR K
FLUIDO MORTALE
LA DONNA CHE VISSE 2 VOLTE
LA GATTA SUL TETTO CHE...
L'INFERNALE QUINLAN

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un detective riceve l'incarico da un amico di pedinare la moglie che a detta sua avrebbe iniziato a sviluppare come una seconda personalità, arrivando a credere di essere la reincarnazione di un'antenata, morta suicida. Capolavoro indiscusso e -a mio avviso- con  LA FINESTRA SUL CORTILE  il miglior film di sir Alfred Hitchcock. Per anni è stato il mio film preferito in assoluto, ma a causa della sconfinata dose di malinconia che mi regalava ad ogni visione ho dovuto forzatamente prenderne le distanze. La "vertigine" apertamente evocata dal titolo originale ("La donna che visse due volte" è stata comunque una traslazione a suo modo efficace) è anzitutto quella del protagonista e la sua fobia (derivata da un trauma mai superato) ma anche quella che prova chiunque sia stato veramente innamorato di una persona. Madelaine (la bellissima Kim Novak) incarna sotto questo aspetto il mistero che si fa ossessione in Scottie (James Stewart) che non riuscito a penetrarvi, finisce col restarne egli stesso vittima. Presentandosi come un giallo psicologico dai risvolti soprannaturali (magnifica la sequenza nel bosco pietrificato, dove la donna indicando la sezione di una sequoia fissa la sua data di nascita e di morte) diventa la rincorsa di amore impossibile per precisa volontà del Destino beffardo. Con tecniche di ripresa rivoluzionarie (l'arretramento dello zoom per tradurre la vertigine del protagonista) sequenze oniriche (quasi un rimando del geniale cineasta alle scenografie dalìniane di "Spellbound") e una presunta conclusione posta a 2/3 del minutaggio (è quindi anche un film "che vive due volte") dove strategicamente viene rivelata la soluzione dell'enigma solo allo spettatore (un meccanismo della suspense che sir Alfred conosce molto bene) si configura come un film perfetto in ogni frame o piccola sfumatura. Bernard Herrmann firma lo score partendo dal "Tristano" wagneriano, Saul Bass i bei titoli ipnotici. [FB]

 

[VERTIGO] DI A. HITCHCOCK, CON J. STEWART E K. NOVAK, DRAMMATICO, USA, 1958, 128', 1.85:1, VOTO: 10