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●●● ½           CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
BELLO ONESTO EMIGRATO...
GIù LA TESTA
REAZIONE A CATENA
IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES
ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un classico della cinematografia vampirica, e vertice dello sposalizio tra l'horror e l'erotismo"

 

 

Di ritorno dalla Svizzera con la neo moglie, un ragazzo inglese finisce in un albergo delle Fiandre dov'è appena giunta una contessa ungherese che il portiere ricorda già ospite del luogo quarant'anni prima: uguale allora così com'è oggi! Mentre in città fanno notizia i rivenimenti dei corpi di alcune ragazze sgozzate e dissanguate, i modi raffinati e gentili della nobile conquistano la coppia e se l'influsso malefico è subito forte in lui, ancor prima che la "dama di compagnia" della nobile gli si dedichi, la padrona si "occupa" di lei... Ricordate  MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE  di Demme? a Deneuve stessa è pettinata come in quel film, e come la protagonista de "La Vestale di Satana" è una lesbica. Ma dimenticate la patina, qui pare di trovarci più dalle parti di un lavoro di Zulawski ante-litteram. Magnifica Delphine Seyrig (moglie di Alain Resnais) nella contessa Bathory: passata alla storia come "la sanguinaria". Vedasi la splendida sequenza dove la contessa circuisce il giovane, il quale rievoca come ipnotizzato, i "fasti" di quella che lui crede essere l'antenata della contessa: "i capezzoli staccati dai seni..." in una delle due sequenze topiche (l'altra è il finale quasi felliniano) autentico vertice dello sposalizio tra l'horror e l'erotismo (eros e thanatos: amore e morte). Impossibile non condividere la sensualità che attraversa il protagonista maschile, il quale ha vistosamente un'erezione parlando di docce di sangue di vergine, Ma è anche sorprendente la scena dove si rischia un'incauta autosepoltura prematura. Qualche lungaggine e scemenzuola (l'ispettore in bici, di notte!) ma Stefano (John Karlen) e Valeria (Danielle Ouimet) sono "una magnifica coppia" come la stessa contessa li gratifica e il film si rivela (anche per il retrogusto che consegna) un'autentica pietra miliare. Molto suggestivo il lugubre tema musicale e la partitura di François de Rubaux. "Lasciamo che i morti seppelliscano i morti". [FB]

 

[LEVRES ROUGES] di H.. KUMEL, CON D. SEYRIG, J. KARLEN, D. OUIMET, HORROR, GERM/BEL, 1971, 96', 1:66:1