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TV ●●
C'ERAVAMO TANTO AMATI COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"moltiplicando gli scenari la storia si sfilaccia diventando molto dispersiva" |
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Milano 1933, a cavallo delle due Guerre, il commissario De Vincenzi è avvicinato da un ufficiale tedesco che lo informa del furto di piani segreti sottratti dall'ambasciata italiana a Berlino e trasportati clandestinamente in un alberghetto nel capoluogo lombardo. Giunto sul posto scopre che ci è già scappato il morto e se una ragazza pare saperla lunga gli indizi puntano su un funambolo che si fa chiamare "L'Uomo Ragno"... Avventura d'esordio de "Il Commissario de Vincenzi" andato in onda sulla RAI e interpretato da Paolo Stoppa. La vicenda che dapprima rimanda alla Bibbia e al libro dell'Esodo ("...e farai pure un candelabro d'oro, purissimo, battuto, con il suo tronco, i suoi rami, e farai ancora sette lampade che riporrai sul candelabro") riguarda il furto del candelabro del titolo, simbolo della Palestina, e conduce il protagonista in una storia di spie da Milano, in treno sulla tratta per Padova, e poi verso il Cairo in transatlantico. Moltiplicando gli scenari la storia si sfilaccia diventando molto dispersiva; in particolare la parte relativa al tribunale ebraico è di una noia mortale. Peccato perché la prima parte lasciava ben sperare. Lo spiegone finale ci sta tutto, a rivelare un "piano perfetto" volto a [EVIDENZIA LO SPOILER] offrire il pretesto alle autorità fasciste di avviare anche in Italia il piano di pulizia etnica nazista contro gli ebrei. Oltre al sempre grande Paolo Stoppa troviamo anche un Leo Gullotta, giovanissimo, che non parlava ancora con voce chioccia e un gruppo di comprimari, tutti più o meno piombati dal teatro direttamente sui palinsesti della RAI: Grazia Maria Spina nel ruolo di Virginia Olcomb e l'ottimo Warner Bentivegna in quello di Yohan Veheran. La mise-en-scene è prettamente cinematografica ma se alla regia al posto di Mario Ferrero avesse seduto un Daniele d'Anza il ritmo ne avrebbe giovato. Musiche-thrilling di Bruno Nicolai e sui titoli di chiusura un orecchiabile stornello. [FB] |
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DI M. FERRERO, CON P. STOPPA, F. FERRI, G. M. SPINA, L. GULLOTTA, SPY, ITALIA, 1974, 2 EP di 70', 1.33:1 |