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T R A I L E R

   
 

"tutto si segue con molta fatica"

 

 

Una lettera anonima segnala a de Vincenzi che nell'Albergo delle Tre Rose si anniderebbe il Diavolo. Da vecchia lenza, l'uomo di legge fiuta che non si tratta di uno scherzo e difatti poco dopo ci scappa il primo cadavere: un inglese col vizio del gioco, trovato impiccato, ma prima ancora pugnalato, come si fosse voluto punirlo due volte. Le indagini conducono ad uno dei più vecchi moventi della storia del crimine: la vendetta... Nonostante lo sfondo in cui muove il protagonista è palpabile il fastidio che il personaggio nutre verso lo sciagurato regime del ventennio fascista, tant'è che lo sentiremo affermare: "un giovane può anche credere in una società perfetta, dove i treni arrivano sempre in orario, ma rimane l'uomo: questo sconosciuto". Un gobbo che trova il cadavere, un negromante che giunge dall'Oriente che "visualizza" un orario di morte incompatibile, un guitto debosciato... Al di la dei buoni intenti, il peggior difetto di questa serie di tre puntate dedicata a "Il Commissario de Vincenzi" sta nell'aver assortito un cast per larga parte giunto dal cosiddetto "teatro alto". Ne consegue una recitazione aulica che fa letteralmente a pugni con la compassata naturalezza che contraddistingue Paolo Stoppa in primis e molti altri. Un esempio: si prenda il confronto col sospettato dal volto dell'altrimenti ottimo Eros Pagni: quest'ultimo pare davvero catapultato dal proscenio di un qualche teatro di posa. è un alieno. La lentezza poi come si sa è la peggior bestia nera per ogni giallo che si rispetti, e l'incapacità del regista Ferrero di creare tensione, sbagliando poi l'uso delle musiche (Bruno Nicolai, qui sottoutilizzato o al peggio utilizzato male). Quanto alla storia anche questa volta, nonostante o forse proprio perché i cadaveri si raccoglieranno a palate, risulta davvero poco credibile che un assassino continui imperterrito ad agire in un luogo pullulante di poliziotti. A farla breve: tutto si segue con molta fatica. [FB]

 

DI M. FERRERO, CON P. STOPPA, F. FERRI, V. CIANGOTTINI, E. PAGNI, SPY, ITALIA, 1974, 2 EP di 70', 1.33:1