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COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"gara di bravura (e cattiveria) tra Burton e la Taylor, nel re di tutti i kammerspiel" |
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Coppia piomba alle due di un sabato notte in casa della matura figlia del rettore e di suo marito, insegnante di storia nella stessa facoltà: due derelitti che si detestano e usano la situazione per vomitarsi cattiverie l'un l'altro, sotto lo sguardo basito degli ospiti che da par loro finoscono con il farsi coinvolgere dal delirio... Riflessione al vetriolo sulla vita di coppia ("ululava e si ruzzolava nell'erba, e così mi lasciai sposare", "l'accoppiamento sembrò pratico") nonché gara di bravura (e cattiveria) tra Burton e la Taylor (già cicciona) nel re di tutti i kammerspiel, quel "Chi ha Paura di Virginia Woolf?" il cui recupero è per tutti un obbligo. Qualche dialogo? "Il piccolo bastardo, lui lo chiama così il mio caro sospetto, perché non è sicuro di essere il padre", "giuro che se tu esistessi, divorzierei da te!". Dopo l'apertura delle ostilità (45 minuti di frecciate al curaro che si fanno largo tra i due ospiti) giunge il primo momento di confessioni intime che coinvolge Burton (magnifico) e il giovane biologo interpretato da George Segal (la moglie è Sandy Dennis). Il primo dice: "dicevo che nostro figlio, la pupilla dei nostri 3 occhi, perché mia moglie è un ciclope, è una bolla di sapone!", e il secondo, più che altro imbeccato dal cinico Burton ricava l'informazione che questi ha sposato la moglie perché la credeva incinta, oltre che ricca. E le "confidenze" verranno spiattellate quando si ritroveranno nuovamente tutti assieme (nella digressione al pub deserto). Senza questa piece teatrale, poi film, non sarebbe venuto CARNAGE di Polanski, il quale deve aver guardato abbondantemente a questo capostipite del genere (c'è anche una scena dove l'invitata corre in bagno a vomitare). Se la prima parte è scoppiettante la seconda è più lenta e si scivola sull'isterismo fine a sé stesso in più di un'occasione. Ciò nonostante, la pellicola resta un bell'esempio di cinema psicanalitico. Alex North scrive una sorta di mesto corale bachiano. [FB] |
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[WHO'S AFRAID OF VIRGINIA WOOLF?] DI E. ALBEE, CON E. TAYLOR, R. BURTON DR, USA, 1966, 131', 2.35:1 |