F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

● ½





COSA AVETE FATTO A SOLANGE
CHI L'HA VISTA MORIRE

LA DAMA ROSSA UCCIDE...
TUTTI I COLORI DEL BUIO
SETTE ORCHIDEE MACCHIATE...

IL COLTELLO DI GHIACCIO
LA MORTE ACCAREZZA A...
SETTE SCIALLI DI SETA GIALLA
IL TUO VIZIO é UNA PORTA...
GIORNATA NERA PER L'ARIETE
<

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"conferma l'ascendenza del regista già mostrata per la J&B"

 

 

Nobile decaduto e scrittore incrudelito maltratta e umilia la moglie, tradendola con la servetta e la libraia del paese. Una notte si da appuntamento con quest'ultima che verrà poi rinvenuta cadavere l'indomani, ferita a morte da una mannaia. I sospetti ricadono subito su di lui e quando pure la servetta verrà trucidata, pur dichiarandosi innocente alla moglie, ne occulterà il corpo. L'arrivo della nipotina creerà ulteriore scompiglio... Dopo il mezzo disastro del film precedente (diretto lo stesso anno) Sergio Martino converte le location straniere nell'italianissimo veneto e  imbastisce quella che vorrebbe essere una rilettura anni '70 del classico di Edgar Allan Poe "Il Gatto Nero" con il debosciato interpretato da Luigi Pistilli a far le veci dei nobili annoiati e crudeli interpretati nei classici di Roger Corman da Vincent Price. Questa volta lascia a casa George Hilton affiancando alla sua musa Edwige Fenech (in inedito caschetto nero, più avvenente del solito) la Strindberg, costituendo così un anomalo triangolo con il Pistilli. Introduce poi il gattone "Satana" (sic) presumibilmente per la prima volta sullo schermo e riserva al solito Rassimov (in parrucca) poco più di un cameo. Il lungo titolo lo riprende invece dal suo giallo d'esordio  LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH  ma il ritorno alle origini conferma il passo falso recente e consiglia il regista a cambiare genere (cosa che farà). Nel cast si riconoscono anche una giovane di Lazzaro e una Enrica Bonaccorti introdotta -come le si conface- dalle terga. Tra omicidi pseudo-argentiani con liquido porpora dosato nella giusta quantità e musiche anonimo-venezianesche, Martino conferma ahimé solo l'ascendenza già mostrata per la J&B piazzandone bottiglie e marchi ovunque. Per il resto, al film mancano il ritmo, una vera drammatizzazione, un colpo di scena credibile e una linea che mai si delinea sino almeno a quando si re-incasella sul canovaccio poeniano. [FB]

 

di S. MARTINO, CON E. FENECH, A. STRINDBERG E L. PISTILLI, THRILLER, ITA, 1972, 96', 1.85:1