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"resa altalenante per il film di fantascienza cinese prodotto da 'Netflix': l'interesse sciama presto"

 

 

Il sole si sta espandendo: si estinguono le prime specie animali, il livello del mare s'innalza di 70 metri. Unico modo per salvare quella umana è postarsi altrove. Si munisce così il Pianeta di ernomi propulsori... Cinesi che in un futuro non troppo lontano parlano solo inglese. E ancora: film di fantascienza in cui si parla di governi mondiali riuniti ma non si vede neanche un americano a pagarlo. Al limite... un russo. Queste le prime due cose che saltano agli occhi, dinanzi a "The Wandering Earh": film cinese, chiramente realizzato per il mercato internazionale e distribuito dalla piattaforma 'Netflix'. A Bananas lo si trova in lingua inglese (appunto) ma con sottotitoli in italiano. All'inizio ci pare proprio una roba fighissima: la Terra, causa un'espansione della nostra stella che condurrebbe al collasso, è stata munita di centinaia di migliaia di giganteschi "motori" che, azionati, la condurrebbero mediante propulsione di combustibile, come un'enorme astronave, a zonzo per l'universo, in attesa di raggiungere la stella più vicina. Non male, no? Parrebbe di sì. Il problema è quando l'azione si sposta dall'interno dei grandissimi bunker sotterranei, atti ad ospitare città intere, posti sotto a ciascun "motore", all'esterno, in uno scenario ghiacciato a 70 gradi sottozero. E' qui che la produzione mostra tutti i suoi limiti di budget, in una CGI che va dal buono (lo spazio) al pasasbile, al pessimo (sant'iddio, quei camion... neanche nelle presentazione della playstation). In pratica in quell'istante la sospensione della credulità viene meno e tutto quel che segue, missione disperata per far ripartire i reattori, sciama miseramente. Ma la colpa è anche da imputare ad una serie di situazioni estenuanti alternate ad una azione caotica e poco incisiva. Dopo lo scoramento generale, arriva -indovinate un po'- il lampo di genio ("facciamo esplodere Giove!") che rimette tutto in gioco. Arthur Clark l'aveva detto. [FB]

 

[ID] DI F. GWO, Con Q. CHUXIAO, Z. JINMAI, M. SUI, N. MAN-TAT, FANTASCIENZA, CINA, 2019, 125', 2.35:1