F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●● ½             TV  

THE BELKO EXPERIMENT
SPLIT
LA CURA DEL BENESSERE
THE AUTOPSY OF JANE DOE
GET OUT
THE EYES OF MY MOTHER
RAW

THE GIRL WITH ALL THE GIFTS
ALIEN COVENANT

MUSE
THE VOID
IL SIGNOR DIAVOLO
BREED

XX DONNE DA MORIRE
DEATH WISH

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"seconda stagione per 'Wolf Creek', con McLean in regia ma una sceneggiatura meno pregnante"

 

 

"Mick" incappa ora in un pullman di turisti europei e manda tutta la comitiva a farsi fottere. Da lui, è chiaro... Per chi pensasse che la lezione gli fosse bastata e il buon senso (?) lo avesse consigliato a defilarsi o quantomeno di calare il tiro (del fucile, s'intende) la "Seconda Stagione" del serial  WOLF CREEK  risponde alla domada: l'intero equipaggio di un pullman turistico, preso di mira, alla lettera! Greg McLean riprende mano alla sua creatura e ci colpisce nuovamente allo stomaco [EVIDENZIA LO SPOILER] (insopportabile il tormento della bella della comitiva, che McLean ustiona subito al 90%!) dirigendo in prima persona il pilot. Nell'aere, misteriose "luci" solcano veloci le buie notti australi: le "flight fires", che il capocomitiva riconduce a oggetti che "avvertivano" gli aborigeni, come le comete foriere di sciagure. "Mick" conta gli occupanti del pullman, sono 13, ma la sceneggiatura va dove non ti aspetteresti e in coda al pilot si prende tutti in un colpo solo. E il serial prende la strada del survival-movie dove il leitmov è: "per sopravvivere occorre rinunciare alla propria umanità?". Occorre rilevare che non siamo ai livelli della Stagione precedente, perfetta sia narrativamente che qualitativamente. Qui non c'è Lucy Fry (sappiamo dov'è andata) e non scatta l'empatia per i turisti, anzi si tifa quasi per il cattivo e non è un caso che in coda troverà in uno di loro anche una sorta di specchio riflesso. Mick è sempre più il Male incarnato, armato perfino di piccone (strizzata d'occhio a Jack Torrance) contro il quale nulla può nemmeno la magia aborigena (nel 4° episodio) e sul quale s'inizia a congetturare (l'uomo della miniera dice che la cattiveria si può forse rincodurre alle "frequenze magnetiche" generate dall'ormai noto cratere). Nella 6a e ultima si annaspa un po' nella tana dell'orco (memorabile comunque la pistolettata in faccia) ma si chiude (la scena arriva dopo i titoli) con un "rilancio" geniale. [FB]

 

[ID] di G. MC LEAN, con J. JARRATT, , HORROR, AUSTRALIA, 2017, 6EP DI 45' CAD, 2.10:1