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LO SCEICCO BIANCO
TOTò A COLORI
DON CAMILLO
MEZZOGIORNO DI FUOCO
UMBERTO D
LUCI DELLA RIBALTA
ANNA


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Marlon Brando domina la scena nella prima collaborazione tra il leggendario attore e Kazan"

 

 

Messico, 1909. I proprietari terrieri si prendono la terra dei contadini messicani. Emiliano Zapata chiede direttamente al Presidente il consenso di poter dimostrare l'effettivo possesso delle terre, e lo fa alla sua maniera. La rivolta zapatista procede, con Pancho Villa a nord, parallelamente alla caduta della dittatura. La guerra civile ufficilamente termina, ma c'è chi nell'ombra tesse tele per imbrigliare la democrazia nascente... Prima di  FRONTE DEL PORTO  il binomio Elia Kazan-Marlon Brando già brillava nel firmamento del periodo d'oro della vecchia Hollywood in "Viva Zapata": pellicola sulla rivoluzione messicana, incentrata sulla figura carismatica di Emialiano Zapata. Anthony Quinn fa da spalla al leggendario attore, anzi da guardiaspalle, oltre che da fratello nella finzione. Il regista cura molto le ambientazioni e i costumi ma non si dedica come avrebbe fatto in seguito alle psicologie dei protagonisti, i cui caratteri restano un po' in superficie, poco più che abbozzati. Memorabile il primo scambio tra Zapata e il Presidente del nuovo Governo Costituente, dove la logica si scontra con la logica della politica, con all'ascolto di quei biechi colonnelli ("Zapata è una tigre, e le tigri vanno uccise!") che lo tradiranno di lì a poco. Pur non sapendo leggere né scrivere, Zapata era un condottiero idealista, tanto che i suoi nemici lo definiranno così: "non stiamo parlando di un uomo, ma di un'idea che si propaga". Brando superlativo come sempre, sfoggia un paio di baffida sparviero, e domina la scena. Nella parte conclusiva la pellicola si carica lentamente d'un respiro tipicamente western, giungerà [EVIDENZIA LO SPOILER] l'agghiacciante e vile esecuzione finale. L'uomo verrà ucciso, ma l'idea gli sopravviverà, nella esplicita metafora rappresentata da un cavallo bianco che ormai tutti credevano morto. Non un capolavoro come il lavoro che completerà il sodalizio con Kazan, ma semplicemente un bel film. [FB]

 

[ID] DI E. KAZAN, CON M. BRANDO, J. PETERS, A. QUINN, BIOGRAFICO, USA, 1952, 109', 1.33:1