F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SIGNORE E SIGNORI
WEST AND SODA
FBA OPERAZIONE GATTO
I COMPLESSI
PIANO PIANO DOLCE CARLOTTA
REPULSION

CINQUE CHIAVI DEL TERRORE
GIULIETTA DEGLI SPIRITI
IO LA CONOSCEVO BENE

IL DOTTOR ZIVAGO
PER QUALCHE DOLLARO IN PIù
THUNDERBALL

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"romanzone che in mano a Lean assume un carattere da epopea"

 

 

La tormentata-infinita-storia-d'amore in ritardo (emtrambi sposati e con prole) tra un medico-poeta-idealista e una giovane infelice sullo sfondo dei tumulti delle guerre (mondiale e civile) e i fuochi della Rivoluzione... Partiamo dalla fine. Come non iniziare dalla conclusione del lungo flasback ne "Il Dottor Zivago", tramessa paro-paro nel morettiamo  PALOMBELLA ROSSA  e sottolineata dal tifo da stadio (neanche si trattasse della finale ai Mondiali) dove tutti i personaggi gridavano alla Christie: "voltati! voltati!" mentre Omar Sharif (ottimo, con i suoi occhi incredibilmente espressivi) cercava disperatamente di farsi notare, non riuscendovi. Trattasi di romanzone (che Age e Scarpelli di  STRAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI  spoglieranno delle sovrastrutture) sottolineato dalle balalajke (e la balalajka sarà proprio la prove che certificherà l'identità della figlia dei due, ritrovata dal fratellastro del protagonista, interpretato ottimamente da Alec Guinness) di un Maurice Jarre baciato dalla musa del melodismo puro (con le quali royalties Jarre-padre avrà comprato allo Jarre-figlio tutte le pianole del pianeta). David Lean era davvero il più adatto a dirigere (e a cassare la candidatura della Loren al posto della Christie che Carlo Ponti aveva osato a proporre) un appassionato Sharif nell'opera letteraria del russo Boris Pasternak (premiata con il Nobel ma vietata in patria, in cui l'autore si identifica con il suo eroe-idealista) costruendo scene d'indubbio impatto visivo (la dacia congelata) senza caricare troppo la propaganda anti-sovietica (espropri proletari, Kinski anarchico condannato ai lavori forzati, e la "trasformazione" negativa di alcuni). Epopea è il termine che più riassume un film non avaro di quei difetti (l'uscita di scena di Zivago, canzonata da Moretti, effettivamente tirata via, e qualche altro raccordo sbrigativo) che  IL PONTE SUL FIUME KWAI  e  LAWRENCE D'ARABIA  non avevano. [FB]

 

[ID] DI D. LEAN, CON J. CHRISTIE, O. SHARIF, R. STEIGER, A. GUINNESS, DRAM, UK/ITA, 1965, 192', 2.35:1