F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"comicità facilona per il film a episodi di Sergio Martino, ma con attori piuttosto in palla"

 

 

Tre casi giusdiziari in pretura. Un idiota viene scambiato per un terrorista evaso e"agganciato" da una giornalista in cerca di scoop. Segue un morto di fame che si fa assumere come domestica. E a chiudere un taxista che, messosi in prorprio, finisce in mezzo al ratto di una ragazza siciliana da compromettere... "Zucchero Miele e Peperoncino" di Sergio Martino precede quel  RICCHI RICCHISSIMI  mettendo in scena la medesima formula: tre episodi, rispettivamente affidati a Banfi, Pippo Franco e Renato Pozzetto. Nonché riproponendo il modello di  UN GIORNO IN PRETURA  ovvero: tre storie che vengono narrate in un aula della giudiziaria. S'inizia con Lino Banfi, pure qui angariato dalla moglie, al quale si affianca una Edwige Fenech in gran spolvero. L'episodio inoltre anticipa  FRACCHIA  con il povero diota scambiato per un malvivente a seguito di un errore maldestro ("ma tu non sei Pugliese?", "sì che son pugliese!") della questura. Inevitabili i dialoghi da pochade italica a base di doppi sensi ("com'è il tuo sputafuoco: canna lunga o canna corta?", "beh, diciamo canna regolare") e delirante il finale (puro non-sense) con la Fenech che si mette a fare Bruce Lee. Segue l'episodio di Pippo Franco, dov'è il solito sfigato, costretto a vestire panni femminili pur di lavorare (pre  TOOTSIE  ). Così conciato incappa però in Dagmar Lassander che lo assume, caduta nell'equivoco, come "governante" e si farà toccare il seno ("senti com'è duro! com'è?", "è durooo!"). Banfi entra in una sala a luci rosse, Franco che prende parte a "La pornolavandaia va in calore" vestito da donna: che gran periodo! E a chiudere Pozzetto e la sua "Centoventotto", al quale è legato da un rapporto quasi feticista (presente 'Christine'?). "Non fosse per le ascelle somiglierei ad Enzo Tortora", poi toccando il seno alla ragazza sicula: "ostia che polsoo!". Comicità facilona sì, ma con attori piuttosto in palla, e il mestiere salva la baracca. [FB]

 

DI S. MARTINO, CON L. BANFI, R. POZZETTO, P. FRANCO, E. FENECH, COMMEDIA, ITALIA, 1980, 107', 2.35:1