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ROYA ROYA2 BEVERA VESUBIE AZUR AZUR2 AZUR3 PAILLON PAILLON2 AZUR4 VAR LOUP AZUR5 AZUR6 ESTERON TINéE

 

 

CYCLABLE GARAVAN
BOULEVARD DE GARAVAN
AVENUE ARISTIDE BRIAND
FONTANA ROSA

BASILIQUE SAINT MICHEL
LES COLOMBIERES

CHAPELLE SAINT LAURENT

ROUTE DE SUPER GARAVAN
BOULEVARD DU FOSSAN
ROUTE DE CIAPPES CASTELLAR
AVENUE DE PRADES
AVENUE DE L'OLIVERAIE
ROUTE DU SANATORIUM

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MAPPE NON DISPONIBILI

   
 

"Confine di Stato-Ciclabile Garavan-Chapelle Saint Laurent"

 

 

La  CHAPELLE SAINT LAURENT  è il primo edificio di culto che si incontra giungendo dall'Italia, oltre confine. La cappella fu aperta al culto nel 1687, data in cui venne abbandonato l'oratorio del vecchio castello. Durante la Rivoluzione Francese fu trasformato in ospedale, per poi essere restituito al culto crisitano nel 1808. La volta subì un crollo significativo durante il terremoto del 1887 e fu ricostruita nel 1890. Sicuramente molto meno conosciuta della Basilica di San Michele Arcangelo, simbolo della cittadina della Costa Azzurra, anche perché oggi parecchio nascosta agli occhi dei turisti, essendo circondata dall'Hotel El Paradiso a sud e da case e condomini agli altri lati, la cappella si raggiunge direttamente dalla pista ciclabile che inizia proprio al confine con l'Italia. Usciti dalla ciclabile proprio al suo termine fronte all'ingresso al Porto di Garavan, attraversiamo le strisce pedonali e svoltiamo a sinistra al semaforo. Qui, appena una cinquantina di metri dopo, svoltando seguendo l'indiazione per la "Chapelle Saint Laurent" la raggiungiamo sulla destra dopo pochi metri. SI presenta con un bel colore arancio (foto 1 e a lato) dato che a Mentone un po' tutto ha il colore degli aranci, protagonisti anche del celebre "Carnevale" dedicato. Aggirandone la struttura possiamo ammirarne l'architettura da altri angolazioni (foto 2,3). L'unico momento in cui si può entrare all'interno è la domenica mattina, durante la messa delle ore 9, viceversa ci si dovrà accontentare di ammirarne l'esterno. Anche l'entrata presenta decosaiozni di pregio (foto 4). E' un peccato che l'urbanistica nel corso dei decenni sia stata irrispettosa verso questo monumento, andando a soffocarlo in mezzo ad edifici che nulla c'entrano con stile e destinazione. Una limitazione che ne rispettasse la serenità, avrebbe dovuto prevedere una zona verde intorno che l'avrebbe fatta diventare una delle mete predilette dai viandanti. Che peccato.  [FB]

 

* DATI NON DISPONIBILI *