F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





ROYA  BEVERA  VESUBIE  AZUR1 AZUR2  PAILLON1 PAILLON2  AZUR3  VAR VAR2  LOUP  AZUR4 AZUR5  ESTERON  TINéE

 

 

LIBRE
BREIL-SUR-ROYA
SAORGE
BERGUE SUPERIEUR
SAINT-DALMAS-DE-TENDE
TENDE
_______
AUTUNNO

LA BRIGUE
GRANILE
COL DE TENDE
COL DE BROUIS
LAC DES MESCHES
CASTERINO

1/4    2/4    3/4    4/4

M A P P A L E

   
     

 

 <SEGUE  ...in vista del  LAC LONG  (foto 1 e a lato) dove, a quota 2011 metri sul livello del mare è posto il Rifugio delle Meraviglie (foto 2). La zona che segue non è più regolamentata severamente come la valletta appena lasciata, dove le ammende per chi abbandona il sentiero rischiando di danneggiare i pittogrammi sono salatissime e sempre sotto lo stretto controllo di guide. Queste ultime, se contattate preventivamente, accompagnano i visitatori lungo il sentiero che sale la vallée des Merveilles. Un costone poco sopra il rifugio (foto 3) permette di ammirare anche il lago che sta dietro al rifugio stesso e per farci un’idea della geografia del luogo: una valle modellata dall’azione dei ghiacciai, ricca di massi erratici che il ghiacciaio ha depositato nei luoghi più strani. Un ulteriore bel laghetto si troverà poco più a valle, in procinto di discendere verso il Lac de la Miniere e Les Meches attraverso il vallone della Miniera, dove si concluderà questo lungo giro della durata di 9 ore all'incirca (senza contare le soste). Si diceva come domina la valle il mont Bègo a 2872 metri sul livello del mare e della "sacralità" del luogo. I nostri antenati dell’età del bronzo hanno lasciato migliaia di graffiti (trentamila quelli censiti mentre da una decina d’anni non ne sono stati scoperti altri). Non si sa chi fosse questa gente nè da dove venisse. Molte raffigurazioni illustrano uomini accanto alla "divinità", gli uni piccoli e l’altro grande (secondo le guide a rappresentare il suo maggior potere) pur non essendo residenti in valle (in quanto nessun reperto fisico è stato mai trovato) che comunque era e resta un luogo inospitale, si suppone ci venissero in pellegrinaggio. Le stesse guide dicono che il luogo ha avuto nei secoli nomee sinistre, con toponimi evocanti il diavolo, l’inferno, le streghe. I blocchi squadrati disseminati e l'enorme "portone" di pietra spalancato (naturale?) all'ingresso della valle non fanno che assecondare tutto ciò. [FB]

 

H 2011 MT